Ora serve una stretta sulla semplificazione anche per gli altri interventi del Piano da 300 milioni di euro attraverso l’intelligenza artificiale
Al via da oggi la piena operatività del portale AGEA per la presentazione delle domande e l’erogazione dei 40 milioni di euro del Bando per il reimpianto degli ulivi in area infetta da Xylella Fastidiosa. A darne notizia è Coldiretti Puglia che plaude al protocollo d’intesa tra Regione Puglia e AGEA, approvato dalla Giunta regionale con delibera 1528 del 17/9/2020, che ha impresso la prima accelerata ai finanziamenti per la rigenerazione del patrimonio olivicolo del Salento.
“Serve una stretta per semplificare domande, pagamenti e controlli per tutte le misure del Piano da 300 milioni di euro dalle indennità compensative, agli interventi sugli ulivi monumentali e sulla diversificazione, perché ogni singolo intervento deve essere attuato con rapidità e con la massima trasparenza e correttezza per far sì che gli olivicoltori salentini, già gravemente danneggiati dalla fitopatia, possano guardare al futuro con più fiducia e riappropriarsi delle chiavi delle proprie aziende”, dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
“La sburocratizzazione è un passaggio essenziale lungo il percorso di semplificazione delle procedure e dei tempi di presentazione delle domande, per l’erogazione e il controllo degli aiuti, passaggi ancora esclusi dal protocollo d’intesa con Agea – insiste il presidente Muraglia - una occasione che la Regione Puglia non può e non deve perdere per utilizzare i dati e le tecnologie già a disposizione di AGEA che garantirebbero la correttezza e il monitoraggio difficilmente realizzabili se non utilizzando i metodi avanzati di fotointerpretazione che le nuove tecnologie di intelligenza artificiale permettono”.
Incontrovertibile lo scenario della filiera olivicola a Lecce – denuncia Coldiretti Puglia - dove si stima anche nella campagna olearia 2020 il crollo dell’85% di olio rispetto alle medie storiche, perché la produzione di olive Cellina e Ogliarola è azzerata e risultano produttive solo le piante di Leccino e qualche impianto di ‘Favolosa’ messo a dimora vent’anni fa.
“La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera corale, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili”, conclude il presidente Muraglia.