6 Agosto 2012
UNA BUONA LEGGE PER L’OLIVICOLTURA SALENTINA

“L’esigenza di non mortificare le legittime aspettative di reddito e di dignità degli olivicoltori salentini e italiani attraverso una norma che fosse in grado di ostacolare le attività fraudolente e le pratiche commerciali scorrette nell’ambito della filiera degli oli extravergini di oliva, trova un primo importantissimo riscontro nell’approvazione dei provvedimenti contenuti nel Decreto di Sviluppo al Senato.” Il Presidente della Coldiretti di Lecce, Pantaleo Piccinno, così commenta l’esaltante risultato ottenuto a seguito della battaglia di Coldiretti, ad ogni livello, in stretta e leale collaborazione bipartisan con un manipolo lungimirante di parlamentari tra i quali prima firmataria la senatrice pugliese Colomba Mongiello ed il presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Scarpa Bonazza Buora.
L’approvazione della norma giunge in un momento assolutamente drammatico per le produzioni olivicole di qualità realizzate nella nostra regione, proprio in condivisione della mancanza di trasparenza che, oltre a non consentire una leale concorrenza fra le imprese, penalizza il consumatore finale in ordine alla autenticità del prodotto ed alla leggibilità delle informazioni contenute in etichetta.
Sulle bottiglie vendute nella distribuzione è quasi impossibile leggere le scritte che indicano la provenienza degli oli e spesso l’extravergine ottenuto da olive straniere è venduto con marchi italiani che riportano immagini che richiamano ingannevolmente una italianità del prodotto che non c’è.
“Ma l’aspetto più importante – rileva Benedetto De Serio, Direttore di Coldiretti Lecce -  sta nell’aver introdotto all’articolo 43 comma 1 bis, una norma che stabilisce che per essere italiani gli oli extravergini devono possedere un contenuto di metil esteri e alchil esteri degli acidi grassi minore o uguale a 30 mg/kg. Il limite attuale – sottolinea De Serio – di 75 mg/kg, ha consentito la circolazione di oli provenienti dalla lavorazione di olive di bassa qualità e spesso andate a male; ma soprattutto ha reso impossibile attribuire a oli non di origine italiana di spacciarsi come tali.”  Il risultato, secondo Coldiretti Lecce, è che nell’ultimo decennio sono aumentate le importazioni complessive di oli d’oliva che hanno drammaticamente impoverito gli olivicoltori pugliesi che producono qualità.
In conclusione, secondo il Presidente della Coldiretti di Lecce, Pantaleo Piccinno, con l’approvazione di questa norma, equa e innovativa, si offre distintività vera all’olio extravergine di qualità del Salento; si aprono nuove prospettive al suo olio vergine di qualità superiore che potrà finalmente competere ad armi pari con il falso extravergine di bassa qualità di cui sono pieni gli scaffali della Grande Distribuzione; viene concretamente dato riscontro e valore al contributo all’iniziativa sindacale che Coldiretti Lecce ha saputo offrire a difesa del territorio.

SONDAGGIO

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