Anniversario in pompa magna in Puglia per la Dieta Mediterranea che 14 anni fa, il 16 novembre 2010, è stata iscritta nella prestigiosa lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, un riconoscimento importante anche al ruolo che svolge per la salute, con uno dei pilastri, l’olio extravergine dii oliva, consigliato dai pediatri sin dallo svezzamento dei bambini. E’ Coldiretti Puglia ad aver organizzato un fitto calendario di eventi a Bitonto per celebrare la Dieta Mediterranea, ad iniziare da una masseria didattica a cielo aperto che ha accolto i bambini delle scuole elementari lungo i percorsi di educazione alimentare.
Inaugurata una targa apposta al Municipio dal sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, dal direttore regionale Pietro Piccioni e dal presidente dell’Osservatorio della Dieta Mediterranea, Vito Amendolara, ma su cibo e salute è il confronto con Francesco Schittulli, medico oncologo presidente della LILT, Nicola Di Noia, direttore di UNAPROL, Felice Adinolfi, direttore del Centro Studi Divulga, Riccardo Fargione, direttore della Fondazione Aletheia, Nicola Pice, presidente della Fondazione ‘Depaolo-Ungaro’, moderati da Michele Mirabella, attore, regista e presentatore RAI.
Cena della condivisione con il menù dell’infanzia alla Fondazione Santi Medici, con la dieta mediterranea che si è classificata come migliore dieta al mondo del 2024 davanti alla Dash e alla Mind. La dieta mediterranea – sottolinea la Coldiretti – ha vinto la sfida tra 30 diverse alternative grazie agli effetti positivi sulla salute ed è anche fra le più facili da seguire, adatta alle famiglie, semplice da organizzare con alimenti di base, incoraggia un consumo moderato di grassi sani, come l'olio d'oliva, e scoraggia i grassi malsani, come i grassi saturi, con meno del 30% circa delle calorie totali provenienti dai grassi ed è adatta a chi segue prescrizioni religiose halal o kosher. La dieta mediterranea – continua la Coldiretti - è salutare per il cuore ed è stata associata a una riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo e del peso corporeo, nonché a migliori risultati di salute cardiovascolare e tassi inferiori di malattie cardiache e ictus. L'abbondanza di frutti di mare ricchi di nutrienti, noci, semi, olio extravergine, fagioli, verdure a foglia verde e cereali integrali nella dieta mediterranea vanta anche molti benefici per il cervello. Gli antociani in bacche, vino e cavolo rosso sono considerati particolarmente benefici per la salute.
L’olio extravergine di oliva (EVO) per esempio, cardine della Dieta Mediterranea, svolge un ruolo fondamentale nell’alimentazione dei bambini, sin dalla prima infanzia, favorendo una crescita sana e protegge da numerose malattie. Secondo una ricerca realizzata dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) su un campione di 1260 pediatri (per il 93% Pediatri di Libera Scelta) che offrono assistenza a oltre 1 milione di famiglie italiane con bambini sotto i 14 anni, l’85% dei pediatri suggerisce l’introduzione di olio EVO nella dieta sin dall’inizio dello svezzamento, intorno ai 6 mesi di vita, e oltre il 70% consiglia l’utilizzo di un prodotto con specifiche caratteristiche.
“Purtroppo è sceso il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per una dieta sana”, ha detto il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni, nel segnalare un dato ancora più allarmante, relativo ai 250 grammi di consumo medio pro capite “se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate, con una potenziale esplosione della spesa sanitaria”, ha denunciato Piccioni.
“Ma sulla dieta mediterranea pesano anche altre minacce – ha insistito Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia - come il via libera dell’Unione Europea all’immissione sul mercato degli insetti come nuovi alimenti o l’autorizzazione Ue concessa all’Irlanda che potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze terroristiche, la tassa sulla carne e il finanziamento dei cibi coltivati in laboratorio. Vanno fermate anche altre insidie come i cibi ultra processati o gli alimenti su cui non c’è alcuna chiara indicazione che siano Glifosate free”, ha aggiunto Cavallo.
Dal mondo scientifico cominciano ad arrivare conferme sulla necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologie con molte incognite che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda, afferma Coldiretti nel sottolineare che proprio per questo la sfida lanciata alle istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico.
Per Coldiretti è inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità anche perché l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera come nel sistema di etichettatura a batteria, e non certo sullo specifico prodotto.