5 Giugno 2024
NAVE FANTASMA: DOPO BLITZ E PRESIDIO AL PORTO GARANTIRE PRINCIPIO RECIPROCITÀ E REVISIONE CODICE DOGANALE; RIUNITA CABINA REGIA INTERFORZE PER CONTROLLI

Riflettori puntati sulla ‘nave fantasma’ Alma grazie al blitz degli agricoltori in mare aperto e al presidio ad oltranza, con la cabina di regia interforze riunita a Bari per i controlli sul grano turco contenuto in stiva, dal cui esito dipenderà se sarà ritenuto utile ai fini alimentari o declassato a mangime zootecnico o destinato ad altri usi. E’ il commento di Coldiretti Puglia che è tornata a ribadire al ministro dell’Agricoltura Lollobrigida la necessità di controlli stringenti su tutte le navi che attraccano al porto di Bari, per evitare che solo toccando il suolo italiano il prodotto importato dall’estero venga nazionalizzato e utilizzato per fare pasta e pane made in Italy.

Basti pensare che nel porto di Bari attraccano navi cariche di grano straniero – insiste Coldiretti Puglia – provenienti dalla Russia, Canada, Turchia, Algeria, Tunisia, e non solo, per cui serve un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano gli stessi standard italiani, garantendo il principio di reciprocità delle regole.

La madre di tutte le battaglie è l'abolizione del concetto di ultima trasformazione sostanziale per gli alimenti, quello che tecnicamente si chiama codice doganale. “Non è possibile che si spacci per italiano un cibo che non è stato coltivato o allevato in Italia, dal grano per fare pane e pasta, alle cosce di prosciutto estero che dopo essere stati salati e stagionati vengono venduti per italiani a latte che diventa mozzarella italiana. È un furto d'identità  che inganna i consumatori e toglie reddito agli agricoltori”, ha denunciato Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.

Con l’avvio della raccolta di firme per una legge europea di iniziativa popolare sull’obbligo di etichettatura dell’origine di tutti i prodotti in commercio, Coldiretti punta a smascherare il fenomeno dell’Italian Sounding grazie a minime lavorazioni, rivedendo il criterio dell'ultima trasformazione sostanziale, una campagna che può essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti e sarà promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly.

“Dal grano di Putin a quello turco ma anche canadese fatto seccare con il glifosato, si conferma l’invasione di cibo straniero in Puglia, dove in 10 anni le importazioni di prodotti agricoli e agroalimentari sono aumentate del 74%” ha detto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “dinanzi all’invasione di prodotti stranieri che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore Coldiretti chiede anche maggiori controlli per bloccare le truffe a tavola. Siamo le sentinelle a tutela del reddito dei nostri agricoltori che pagano a caro prezzo le ripercussioni delle importazioni dall’estero e della concorrenza sleale, ma anche e soprattutto della salute dei cittadini, a partire dalle mamme che si occupano dell’alimentazione dei propri figli e dell’intera famiglia”.

La ennesima asta turca, poi, riguarda l’esportazione di oltre 75mila tonnellate di grano che salperanno attorno alla metà di giugno, con il capitombolo registrato negli ultimi mesi delle quotazioni del grano, mentre nei porti pugliesi continua il via vai di navi mercantili provenienti dalla Turchia, con un fenomeno che ormai sembra inarrestabili del boom delle importazioni di grano dai Paesi Extracomunitari dell’800% dalla Turchia, di oltre il 1000% dalla Russia, del 170% dal Kazakistan, nel 2023 rispetto all’anno precedente, mentre solo nei primi 2 mesi del 2024 dalla Turchia sono stati importati quasi 35 milioni di chili di frumento duro, quasi lo stesso quantità registrato in tutto il 2022. Ma crescono del 47% anche le importazioni di grano duro dal Canada, aggiunge Coldiretti Puglia, trattato con glifosato, secondo modalità vietate a livello nazionale, che rappresenta un grave pericolo per la salute dei cittadini, a partire dalle mamme in allattamento, mettendo a rischio l’alimentazione dei loro bambini.

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