9 Novembre 2023
MANOVRA: TUTTE LE NOVITÀ SU PENSIONI E PATTO PER LA TERZA ETÀ

Giorni di fermento, questi, in attesa della nuova manovra economica di fine anno che avrà un valore totale di circa 24 miliardi di euro. Dal testo provvisorio presentato al Senato e da alcune indiscrezioni sembra che la nuova finanziaria produrrà diversi cambiamenti in tema di previdenza.

Le misure sono varie, dalla riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre, oltre alla conferma della card “Dedicata a te”. Ma sono le pensioni a preoccupare migliaia di italiani, viene riconfermata Quota 103, con cui si andrà in pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contribuzione.

Per coloro che sono interessati ad ape sociale e opzione donna sembra saranno rinnovate con alcuni correttivi, però, sull’età anagrafica. Così, si pensa ad una nuova ape sociale con l’uscita a 63 anni e 5 mesi di età e non più a 63 anni, cui sono state aggiunte limitazioni per l’incumulabilità con i redditi da lavoro.

Quanto ad Opzione donna per le lavoratrici con almeno all’attivo 35 anni al 31/12/2023, l’età anagrafica sarà innalzata ad almeno 61 anni (60 anni di età in presenza di un figlio, 59 per due o più figli). Confermata anche quest’anno la platea delle beneficiarie: caregiver, lavoratrici invalide, ovvero, licenziate o dipendenti da aziende in crisi.

Buone notizie in vista per le famiglie con la previsione di ulteriori sostegni attraverso la conferma delle maggiorazioni per l’assegno unico e l’innalzamento a 3.600 euro del beneficio del bonus nido, modulata per i nuclei con Isee entro i 40.000 euro e in presenza di un figlio con meno di dieci anni. Sarebbe prevista, inoltre, una decontribuzione, che potrebbe arrivare sino a tremila euro annui, in via sperimentale per il biennio 2024-2026 per le lavoratrici madri con almeno due figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Ma la questione maggiormente dibattuta e su cui il governo potrebbe fare un dietrofront è la riduzione delle pensioni per il personale ex Inpdap delle casse Cpdel, Cps, Cpi e Cpug. In particolare, il personale medico della Cassa Pensione Sanitari promette mobilitazioni nel caso in cui la manovra dovesse varare questa previsione.

Per i lavoratori che rientrano nel contributivo puro e hanno contributi non prima del 1996, a partire da gennaio 2024, per accedere a pensione anticipata con almeno 20 anni di contributi per cui scatterà l’incremento dell’aspettativa di vita e 64 di età si dovrà anche superare l’importo soglia di 3 volte l’assegno sociale e non più di 2,8 come è stato sino a oggi (ossia 1.409,15 euro).

Previsti, però, sconti per le donne con figli, per cui l’importo soglia rimane di 2,8 volte l’assegno sociale se in presenza di un figlio o 2,6 in presenza di due o più figli. Sempre per i lavoratori con contribuzione a partire dal 1996, per la vecchiaia a 67 anni l’importo minimo si abbassa da 1, 5 volte l’assegno sociale (754,90 euro nel 2023) all’importo dell’assegno sociale, a oggi di 503,27 euro.

Previsti anche assegni pensionistici più ricchi per i pensionati italiani, che vedranno l’erogazione degli aumenti nelle medesime modalità attuate nel 2023. L’adeguamento pieno spetterà solo a coloro che hanno pensioni di importo pari o inferiore a 4 volte il trattamento minimo, mentre l’85% dell’adeguamento spetterà a chi ha pensioni tra 5 e 6 volte il trattamento minimo, il 47% per chi ha un assegno di importo pari tra 6 e 8 volte il trattamento minimo; del 37% per le pensioni tra 8 e 10 volte il minimo, mentre del 22% (e non più del 32% come lo scorso anno) per gli assegni oltre 10 volte il minimo.

Attesa, poi, per conoscere i reali finanziamenti per l’attuazione della Legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane in condizioni di non autosufficienza. Si legge una previsione di finanziamento del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, che accorpa e sostituisce i precedenti fondi per le varie disabilità, con una dotazione di 231.807.485 euro annui, incrementati di ulteriori 85 milioni annui a partire dal 2026.

Si spera, quindi, in nuove risorse per poter attuare e scollare dalla carta semplificazione, domiciliarità, residenzialità di qualità e aiutando il popolo di anziani, caregiver, familiari, operatori del settore che attendono da anni una riforma sostanziale in materia.

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