Coldiretti rispedisce al mittente ipotesi fantasiose di incendi appiccati ai fini di speculazione edilizia; il Consiglio regionale il 31 Marzo 2016
ha vietato il cambio di destinazione d’uso e la possibilità di costruire
In fiamme altri 9 ettari di uliveto a Ugento in provincia di Lecce, dove 600 alberi secchi per la Xylella sono andati in fumo, complice il vento che ha alimentato le fiamme. A darne notizia è Coldiretti Puglia che denuncia la vastità e la frequenza del fenomeno con 30 incendi al giorno dal 15 giugno ad oggi, una strage che si ripete lasciando paesaggi lunari in Salento dove le fiamme si moltiplicano riducendo gli ulivi colpiti dall’infezione in torce gigantesche, anche a causa dell’abbandono forzato in cui versano campi pieni di sterpaglie e infestanti.
"Sono migliaia - afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - gli ulivi bruciati in 2 mesi nel Leccese in campi abbandonati, con alberi secchi e morti per la Xylella, con un rilevante problema sicurezza nelle campagne desolate e piene di erbe infestanti secche. Quanto sta accadendo è inaccettabile - aggiunge - perché oltre ad aver subito un danno incalcolabile al patrimonio olivicolo, gli agricoltori non riescono ancora ad espiantare e reimpiantare e soprattutto a scegliere la necessaria diversificazione colturale".
Ai danni incalcolabili all’agricoltura si sommano – continua la Coldiretti – quelli d’immagine, con gravi ripercussioni al paesaggio, alla cultura e al turismo in un territorio come il Salento ricco di luoghi di straordinaria bellezza che hanno attirato negli anni un numero crescente di vacanzieri italiani e stranieri per ammirare le bellezze naturali.
“Rispediamo al mittente qualunque ipotesi fantasiosa che intenda trasformare gli olivicoltori in piromani ai fini di speculazione edilizia. Ricordiamo che il Consiglio regionale il 31 Marzo 2016 ha approvato con un testo emendato la legge del consigliere Blasi che impone nelle aree colpite da Xylella il divieto di cambio della destinazione urbanistica, così come non si può costruire per i sette anni successivi all’eventuale abbattimento”, tiene a precisare il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele. Gli agricoltori hanno solo bisogno di interventi decisi “per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite, dopo anni di annunci, promesse, rimpalli di responsabilità e la mancanza di impegni concreti per la ricostituzione del patrimonio olivicolo distrutto, mentre non sanno come comportarsi per realizzare nuovi impianti resistenti e tornare a lavorare e produrre per sottrarre le campagne all’abbandono”, conclude il presidente Cantele.
Per arginare la piaga estiva degli incendi, tra l’altro, occorre ricreare tutte le condizioni – rileva Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un’opportunità in tal senso viene dalla legge di orientamento che – conclude Coldiretti – invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale.