Il cibo deve diventare uno strumento di pace. E’ l’appello forte lanciato dalla Coldiretti e da Campagna Amica nell’ambito del Summer Fancy Food di New York al mercato degli agricoltori di Union Square. I dazi restano un problema per l’agroalimentare made in Italy, ma Coldiretti ha soprattutto centrato un tema forte, quello dell’insicurezza alimentare, aggravato dai numerosi conflitti in corso dall’Europa al Medio Oriente. Da qui l’invito a un’alleanza per la pace di tutti i contadini del mondo. L’emergenza fame è sempre più grave e in occasione dell’incontro con i vertici della Fao Papa Leone XIV ha denunciato ancora una volta la gravità della situazione. Nonostante siano stati compiuti alcuni passi significativi “la sicurezza alimentare globale – ha affermato il Papa – continua a deteriorarsi, rendendo sempre più improbabile il raggiungimento dell’obiettivo “Fame zero” dell’Agenda 2030”. Leone XIV ha richiamato la “tragedia costante della fame e della malnutrizione” ancora più “triste e vergognosa se ci rendiamo conto che, sebbene la Terra sia in grado di produrre cibo a sufficienza per tutti gli essere umani e nonostante gli impegni internazionali per la sicurezza alimentare, è deplorevole che così tanti poveri del mondo continuino a non avere pane quotidiano”. Ha parlato dell’uso della fame come arma di guerra “di una guerra a basso costo”. Ma ha anche toccato la questione ambientale. “Produrre cibo – ha affermato Leone XIV – non è sufficiente; è anche importante garantire che i sistemi alimentari siano sostenibili e offrano diete sane e accessibili a tutti”. E allora “si tratta pertanto di ripensare e rinnovare i nostri sistemi alimentari in una prospettiva solidale, superando la logica dello sfruttamento selvaggio del creato e orientando meglio il nostro impegno nella coltivazione e nella cura dell’ambiente e delle sue risorse”. Una visione sulla quale ha impostato la sua azione Coldiretti che dal Villaggio di Udine alla kermesse negli States ha continuato a chiedere pace.” E come insegna la storia recente – ha sostenuto il segretario generale della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo – i primi a pagare le conseguenza della guerra sono proprio i contadini, ma è proprio dalla terra che può germogliare una nuova speranza di pace”. Sicurezza e sovranità alimentare sono state anche le richieste presentate ai governi – ha affermato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini- dal G7 degli agricoltori. Una linea condivisa dalle sette principali organizzazioni agricole mondiali. |
3 Luglio 2025
IL CIBO DEVE DIVENTARE STRUMENTO DI PACE