23 Ottobre 2025
GRANO: COLDIRETTI A FOGGIA DISERTA BORSA MERCI CHE QUOTA SOLO 2 EURO IN PIÙ A TONNELLATA; SERVE CUN PER RIPRISTINARE TRASPARENZA E GIUSTIZIA NEI PREZZI

Alla Borsa Merci di Foggia quotato il grano solo 2 euro in più a tonnellata, una miseria che non affronta la vera emergenza del comparto, mentre Coldiretti ha disertato la commissione perché ritiene ormai necessario superare definitivamente il sistema delle Borse Merci territoriali, sostituendolo con la Commissione Unica Nazionale (CUN) del grano duro, richiesta con la grande mobilitazione nazionale a Bari e in altre città italiane.

Le quotazioni sotto i costi di produzione rappresentano inoltre una violazione del D.lgs. 198/2021, che recepisce la direttiva europea sulle pratiche commerciali sleali e vieta la vendita di prodotti agricoli a prezzi inferiori ai costi effettivi. Non è più tollerabile che il grano venga pagato meno di quanto costa produrlo, denuncia Coldiretti Puglia. Secondo le analisi Ismea, i costi di produzione superano ampiamente i 31 euro al quintale, mentre le quotazioni attuali restano ben al di sotto di quella soglia, cancellando il reddito degli agricoltori e mettendo a rischio il futuro della cerealicoltura italiana. Coldiretti chiede che il prezzo venga adeguato ai valori reali sostenuti dalle aziende agricole.

Per affrontare la crisi del settore, Coldiretti ha elaborato un piano con sette richieste chiave, per difendere l’agricoltura italiana da speculazioni, concorrenza sleale e logiche di mercato che penalizzano chi produce cibo. Tra le priorità, l’aumento fino a 40 milioni di euro del sostegno ministeriale ai contratti di filiera pluriennali, in grado di assicurare reddito equo e stabilità a circa 400mila ettari di coltivazioni.

Fondamentale anche rafforzare la ricerca e l’innovazione, coinvolgendo il Crea per migliorare rese, qualità e sostenibilità ambientale, mantenendo alta la competitività del grano italiano. Coldiretti chiede inoltre di fermare le importazioni sleali di grano trattato con sostanze vietate in Europa, come il glifosate canadese o i pesticidi utilizzati in Turchia e Russia.

L’organizzazione rilancia infine una battaglia storica: quella per la reciprocità delle regole. I prodotti agroalimentari importati da Paesi terzi devono rispettare gli stessi standard ambientali, sanitari e sociali imposti agli agricoltori italiani. In gioco c’è la credibilità del sistema alimentare europeo e la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole.

Ultimo, ma non meno importante, Coldiretti ribadisce la necessità di estendere a tutta l’UE l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano sulle confezioni di pasta, come già avviene in Italia grazie alle battaglie vinte dall’organizzazione. Solo la trasparenza può tutelare chi produce qualità e garantire ai consumatori il diritto di sapere cosa portano in tavola.

SONDAGGIO

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