Con il 30% di pioggia in meno è allarme siccità, mentre solo negli invasi foggiani mancano all’appello 85 milioni di metri cubi di acqua rispetto al 20 agosto dell’anno scorso e le alte temperature favoriscono il propagarsi degli incendi. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, a poche ore dall’ennesimo rogo che ha interessato le campagne tra Lequile e Gallipoli.
“E’ una strage che si ripete lasciando paesaggi lunari in Salento dove le fiamme si moltiplicano riducendo gli ulivi colpiti dall’infezione in torce gigantesche, anche a causa dell’abbandono forzato in cui versano campi pieni di sterpaglie e infestanti, con evidenti problemi di sicurezza”, insiste Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Per intervenire su un singolo albero andato a fuoco – aggiunge Coldiretti Puglia - servono circa 300 litri d’acqua e la vastità e numerosità degli incendi non è gestibile con gli scarsi mezzi ordinari che vigili del fuoco e protezione civile hanno a disposizione.
“Nella notte sono andati in fumo altri 500 ulivi ormai secchi per la Xylella – dice Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce - con un incendio che ha interessato circa 7 ettari di uliveto ormai improduttivo da anni. I ritardi negli espianti e reimpianti hanno aggravato una situazione già critica, con la burocrazia che arreca più danni della Xylella. Le lungaggini e gli intoppi regionali per liberare le risorse della sottomisura 5.2 del PSR Puglia hanno prodotto ritardi biblici negli espianti, tanto che molti agricoltori saranno costretti e reimpiantare – se tutto va bene – nel marzo 2021. A questo si aggiungono i vincoli paesaggistici che ancora ostacolano la rigenerazione del Salento, gli espianti e i reimpianti anche di altre colture che libererebbero finalmente il Salento dalla condanna di una monocoltivazione”.
Sulla base dei dati Isac Cnr per i primi 7 mesi dell’anno, in relazione all’ultima ondata di caldo africano, la colonnina di mercurio è salita sopra i 40 gradi con ortaggi ustionati e la terra che si spacca per la calura. E mentre in Italia si accentua la tendenza al surriscaldamento con il 2020 che è stato fino adesso di oltre un grado (+1,01 gradi) l’anno più caldo della media storica, al quarto posto dal 1800, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr, aumenta anche il rischio incendi con 30 roghi al giorno nella sola provincia di Lecce.
Gli agricoltori – conclude la Coldiretti – chiedono interventi decisi per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite, dopo anni di annunci, promesse, rimpalli di responsabilità e la mancanza di impegni concreti per la ricostituzione del patrimonio olivicolo distrutto, mentre non sanno come comportarsi per realizzare nuovi impianti resistenti e tornare a lavorare e produrre per sottrarre le campagne all’abbandono.