Gli agricoltori aspettano ancora le indennità del Fondo di Solidarietà Nazionale per l’alluvione del 2013 e la nevicata del 2017
Lo scenario apocalittico che ha lasciato dietro di sé l’ultima violenta ondata di maltempo, con gravi danni ai vigneti di uva da tavola e da vino, agli agrumeti e agli uliveti in provincia di Taranto, impone un cambio di passo immediato e risoluto nella gestione del rischio e delle assicurazioni. E’ quanto chiede Coldiretti Taranto all’indomani degli ennesimi fenomeni inaspettati e assolutamente dirompenti che hanno inferto l’ennesimo duro colpo al settore agricolo alla provincia jonico - salentina.
“Ora basta, la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste, perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano le piante, come nell’ultima violenta grandinata che ha rovinato gli agrumeti e i vigneti”, afferma con forza Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto.
Negli ultimi 5 anni dal 2015 al 2019 – riferisce Coldiretti Puglia - il valore assicurato è sceso del 49% e il numero di aziende che sottoscrivono polizze assicurative del 43%.
“Le ragioni del basso ricorso alle assicurazioni – insiste il presidente Cavallo - è stato spiegato da un sondaggio di Ismea, costi troppo alti, estrema sfiducia nel sistema dei rimborsi, complessità nella sottoscrizione delle polizze con periodo di stipula non più rispondenti ai tempi e alla violenza dei fenomeni divenuti tropicali”, denuncia Cavallo.
Per questo è da rivedere a fondo – aggiunge Coldiretti Puglia - il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi. “Basti pensare che le nostre imprese agricole stanno ancora aspettando, solo per fare alcuni esempi, le indennità per la grave alluvione dell’ottobre 2013 e della nevicata del 6 gennaio 2017”, ricorda il presidente Cavallo.
Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia, a partire da frutteti, uliveti e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata senza arrivare ad una siccità in senso tecnico, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.
“Lo sviluppo delle assicurazioni in agricoltura non può più prescindere – incalza il presidente Cavallo - da nuovi strumenti avanzati, dai satelliti ai sistemi previsionali, dagli indici di vegetazione alle nuove tecnologie e da una maggiore competitività dei prodotti assicurativi”.
La tropicalizzazione del clima con fenomeni violenti e controversi che si abbattono sulle campagne – conclude Coldiretti Puglia - ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.