Dai furti di ulivi resistenti alla Xylella e dei pali di sostegno, ai danneggiamenti nei campi dove vengono tranciati di netto i tubi degli impianti idrici nelle aree rurali fino al cybercrime, le campagne del Salento sono in balia di gruppi della criminalità, delle agromafie che fanno il paio con le ecomafie, che non si fermano neppure davanti al momento di incertezza con le tensioni internazionali che stanno arrecando gravi danni alle aziende agricole. E’ quanto emerso nel corso del confronto organizzato dalla Camera di Commercio di Lecce e dalla Fondazione Osservatorio Agromafie, dove hanno parlato dell’economia leccese tra cultura della legalità e lotta alle infiltrazioni malavitose Donato Pentassuglia, Assessore all’agricoltura della Regione Puglia, Mario Vadrucci, Presidente della Camera di Commercio di Lecce, Paolo De Castro, già parlamentare europeo, primo vicepresidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale, Francesco De Giorgio, Segretario Generale CCIAA Lecce, Colonnello Stefano Ciotti, Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, il Colonnello Donato D’Amato, Comandante provinciale dei Carabinieri di Lecce, Bartolomeo Filadelfia, Responsabile ICQRF Puglia e Basilicata, Francesco Greco, Responsabile Progetto Europa Fondazione Osservatorio Agromafie, Giuseppe Capoccia, Procuratore capo di Lecce, Ludovico Vaccaro, Procuratore Generale, Corte d'Appello di Lecce.
In forte crescita le truffe online che sfruttano tecniche disparate, secondo le segnalazioni di Cerved, dal phishing che si verifica quando un attaccante si finge un’entità legittima per rubare informazioni sensibili, come credenziali di accesso, dati finanziari o documenti riservati, mentre lo spear phishing è una versione più mirata della truffa, in cui il messaggio è personalizzato per colpire una persona o un’organizzazione specifica. Ma vanno difesi dalle truffe anche quasi 6 cittadini su dieci che fanno acquisti di prodotti o servizi on line.
A spingere i consumatori a riempire il proprio carrello sul web – sottolinea la Coldiretti Puglia – è innanzitutto la possibilità di mettere a raffronto i vari prezzi e scegliere l’offerta migliore, per non rinunciare alla qualità e, al tempo stesso, risparmiare. A rischio truffe gli anziani over 70, di cui il 32,8% percepisce assegni sotto la soglia dei mille euro e l’11,3% dei quali incassa meno di 500 euro al mese, con uno scenario che si aggrava nelle aree rurali – aggiunge Coldiretti Puglia - più difficili da presidiare, ma cresce anche il fenomeno delle truffe informatiche con gli hacker in azione sui conti correnti delle aziende agricole.
“La crisi internazionale e i cambiamenti climatici stanno mettendo in crisi la filiera agroalimentare, che appare sbilanciata a favore della distribuzione e penalizza i produttori”, spiega Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “molte aziende agricole, pur operando nel contesto del successo del Made in Italy, faticano a sostenere l’aumento dei costi, la riduzione delle rese, i prezzi imposti dalla GDO e la difficoltà di accesso al credito. Le mafie, grazie alla loro liquidità, offrono prestiti usurari o acquistano aziende agricole in difficoltà, seguendo un modello simile al land grabbing. Questa nuova strategia punta direttamente alla terra e alla produzione primaria, ampliando il controllo lungo tutta la filiera: dalla produzione ai fondi pubblici, fino alla manodopera sfruttata”, aggiunge Cavallo.
“Per Coldiretti la filiera agroalimentare parte dal lavoratore agricolo e arriva al consumatore: difenderla dalle infiltrazioni malavitose significa anche garantire il giusto prezzo lungo tutto il percorso”, insite Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, aggiungendo che “se i consumatori comprano prodotti a prezzi stracciati, e se settori deviati della GDO o dell’industria acquistano e vendono sottocosto, quel sottocosto qualcuno lo paga — e sono quasi sempre gli agricoltori e i lavoratori agricoli”, conclude Piccioni.
Una novità importante in tale ottica è venuta dall’approvazione del disegno di legge che introduce, su iniziativa del ministro Lollobrigida, nel codice penale un nuovo titolo dedicato ai delitti contro il patrimonio agroalimentare, accogliendo le proposte della cosiddetta “Legge Caselli”. Il ddl prevede apposite misure per tutelare la filiera agroalimentare e i consumatori, con particolare attenzione alla repressione delle frodi. Tra le principali novità, spicca l’introduzione del reato di frode alimentare, che punisce tutte le condotte ingannevoli nella produzione e commercializzazione di alimenti, soprattutto quando danneggiano il consumatore su qualità, quantità o provenienza dei prodotti. Viene inoltre istituito il reato di commercio di alimenti con segni mendaci, per contrastare false etichettature e indicazioni ingannevoli, e quello di agropirateria, rivolto a chi commette frodi alimentari in modo sistematico e organizzato. Completano il quadro misure più severe per la tutela di Dop e Igp, la possibilità di donare alimenti sequestrati a fini assistenziali e l’introduzione di sanzioni proporzionate al fatturato aziendale, per garantire maggiore equità.