7 Agosto 2019
XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, FERMARE DISASTRO COLPOSO IN SALENTO

Olivicoltori senza reddito da 6 anni, paesaggio desertificato e reso lugubre da milioni di ulivi secchi, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento e rilanciare il settore che nella campagna 2018/2019 ha fatto registrare una delle peggiori annate di sempre. E’ quanto tornerà a dire con dati alla mano Coldiretti Puglia al Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, all’incontro di venerdì prossimo.

"Al ministro Lezzi ribadiremo l’importanza che i 300 milioni di euro di risorse aggiuntive, oltre ai 70 per il 2019 già stanziati dal CIPE, vadano agli agricoltori e ai frantoiani che vengano monitorati i percorsi di assegnazione di 150 milioni per il 2020 e di 150 per il 2021. La Xylella fastidiosa ha minato profondamente l’intero tessuto produttivo olivicolo e oleario del Salento con una perdita progressiva della produzione lorda vendibile, con gli agricoltori che non sanno come comportarsi per realizzare nuovi impianti resistenti e tornare a lavorare e produrre e i frantoi cooperativi, aziendali e industriali che stanno fermando gli impianti con l’equivalente crollo del fatturato e la riduzione del personale impiegato del 90%, oltre al danno stimato per difetto al patrimonio olivetato di 1,2 miliardi di euro, mentre fioccano le multe dei Carabinieri Forestali per ogni minima inadempienza", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Per affrontare l’emergenza – ribadisce Coldiretti Puglia – serve una strategia condivisa tra il Ministero all’agricoltura, il Mise, il Ministero per il Sud e del Lavoro per rendere operativo il Piano Centinaio, approvato il 13 febbraio scorso in conferenza stato-regioni per ricostruire la filiera olivicola in provincia di Lecce.

Bisogna fermare il contagio che sta avanzando inesorabilmente verso nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese – denuncia Coldiretti Puglia – dopo aver già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi lasciando un panorama spettrale e un danno al patrimonio olivicolo di oltre 1,2 miliardi di euro.

“Serve un cambio di passo, serve determinazione e responsabilità per non distruggere definitivamente la fabbrica green Italiana che produce oltre il 50% dell’olio made in Italy. E’ arrivata l’ora che le istituzioni riescano a trovare la quadra, con misure precise e definitive, mentre il mondo olivicolo in Salento vive in uno stato di confusione, sconforto, disperazione e abbandono”, conclude il presidente Muraglia.

Dall’autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – sottolinea Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’ambiente, l’economia e sull’occupazione.

 

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