In un momento in cui l’acquacoltura continua a fare i conti con costi schizzati alle stelle, eventi climatici imprevedibili e un mercato sempre più instabile, arriva una misura di sostegno alla blue economy per dare un po’ di stabilità a un comparto strategico. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione al via all’Avviso pubblico per accedere alle compensazioni economiche dedicate alle aziende acquicole, uno strumento concreto, atteso da tempo, che permette alle imprese di chiedere un sostegno.
L’Avviso punta innanzitutto a offrire un sostegno economico reale alle imprese dell’acquacoltura, aiutandole a gestire costi imprevisti e difficoltà operative che possono tradursi in perdite o in una riduzione della produzione. Un obiettivo che si accompagna alla necessità di mettere finalmente ordine nelle procedure: regole chiare, trasparenti e uguali per tutti, così da garantire un accesso alle compensazioni semplice e uniforme su tutto il territorio nazionale. Con l’attivazione delle risorse finanziarie dedicate, l’intervento diventa pienamente operativo e può iniziare a funzionare concretamente, dando alle aziende quel margine di sicurezza di cui hanno bisogno per affrontare le criticità del settore.
In totale sono disponibili 5 milioni di euro, metà provenienti dall’Unione Europea e metà dalla quota nazionale. Una dotazione che non fa miracoli, certo, ma che rappresenta un supporto reale. E se le richieste dovessero superare le risorse? Nessuno resta a mani vuote: i contributi verranno semplicemente ridimensionati in modo proporzionale.
Per Coldiretti questo Avviso rappresenta un passaggio fondamentale per sostenere un settore strategico come quello dell’acquacoltura, che necessita di strumenti rapidi e mirati per fronteggiare le criticità produttive. Tre, in particolare, gli elementi che Coldiretti considera positivi, il riconoscimento del valore delle imprese acquicole, che finalmente escono dal cono d’ombra e vedono riconosciuto il loro ruolo economico e sociale, la chiarezza delle procedure, che permette alle aziende di capire subito cosa fare e quali passi seguire, senza perdersi nella burocrazia e uno stanziamento dedicato, che, pur non essendo infinito, offre un po’ di stabilità in un periodo in cui basta un imprevisto per creare un problema serio.
Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi, oltre agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.
Coldiretti sottolinea inoltre l’importanza di garantire tempi certi di attuazione, trasparenza nelle fasi di controllo e rapidità nella liquidazione degli aiuti, così da offrire un sostegno realmente efficace alle imprese coinvolte
