‘SOS GRANO!’ è l’appello lanciato dai giovani di Coldiretti che con un flash mob chiedono provvedimenti urgenti e risolutivi per mettere un freno al crollo verticale del prezzo del grano, a causa di incettabili giochi al ribasso che stanno facendo perdere ricchezza e futuro alle aziende agricole pugliesi. Con gli slogan ‘grano pugliese sottopagato, import straniero agevolato’, ‘il grano nasce in Puglia non nei porti’, ‘sul grano subito risposte concrete’, i giovani di Coldiretti Puglia si sono radunati a Bari alla Fiera del Levante, in occasione della cerimonia inaugurale, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, proprio per tenere accesi i riflettori sulla crisi del grano che si aggrava di giorno in giorno.
In Puglia i costi sono balzati a 1200 euro ad ettaro, mentre è bufera per i prezzi in caduta libera, con la Borsa Merci di Foggia che nell’ultima settimana ha perso altri 10 euro a tonnellata, portando il grano duro a 280 euro a tonnellata, mentre ad Altamura il calo si è attestato su 2 euro a tonnellata ma il prezzo era già più basso, ed è sceso ulteriormente a 278 euro a tonnellata.
A rischio c’è la sopravvivenza di 38mila aziende cerealicole in Puglia, il Granaio d’Italia, e lo stesso futuro dei giovani agricoltori in campagna che così persone certezze, a causa dei continui capitomboli del prezzo del grano che mette a repentaglio anche il raccolto della campagna 2025, caratterizzata da qualità eccellente e quantità in calo, con la siccità che stringe i campi in una morsa.
Nel mirino dei giovani di Coldiretti ci sono anche le importazioni selvagge, con i primi quattro mesi del 2025 che hanno visto un incremento degli arrivi del 28%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, con l’effetto di far crollare il prezzo di quello nazionale. Le importazioni di grano canadese sono addirittura raddoppiate nello stesso periodo rispetto alla campagna commerciale precedente.
Si tratta di una vera e propria invasione, che conferma un trend ormai consolidato: negli ultimi anni diversi Paesi, dal Canada alla Turchia fino alla Russia, si sono alternati nell’inondare il mercato italiano di grano. Gli arrivi aumentano proprio in prossimità del periodo di raccolta nazionale, contribuendo al crollo dei prezzi.
Durante l’attuale campagna commerciale sono arrivati dal Canada quasi 800mila tonnellate di grano duro, oltre il doppio (+104%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti su dati della Commissione Ue. Una vera e propria invasione a conferma di un trend che negli ultimi anni ha visto una serie di Paesi, dallo stesso Canada alla Turchia, fino alla Russia, alternarsi di fatto nell’inondare il mercato italiano di prodotto, con gli arrivi che aumentano con l’avvicinarsi del periodo di raccolta, facendo crollare i prezzi.
Nonostante risultati al di sotto delle aspettative, i prezzi pagati agli agricoltori restano bassi, con le quotazioni del grano duro che in calo del 13% nell’ultima settimana di giugno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea. A pesare è ancora una volta il fenomeno delle importazioni selvagge, con ingenti quantità di grano straniero che arrivano a ridosso del periodo di trebbiatura con l’effetto di far crollare il prezzo di quello nazionale. Il grano straniero viene peraltro coltivato usando spesso prodotti da anni vietati in Europa – conclude Coldiretti Puglia – come quello canadese, ad esempio, che viene trattato in pre raccolta con il glifosato, con una modalità vietata nel nostro Paese.