31 Luglio 2025
NUOVO STOP ALL’AUTORIZZAZIONE DEI FOSFONATI IN AGRICOLTURA BIOLOGICA

L’autorizzazione dei fosfonati in agricoltura biologica è una richiesta che la Germania, da diversi anni, sta caldeggiando presso la Commissione Europea. Questa volta l’istanza era sostenuta anche dal parere favorevole del Gruppo di alto livello sul vino (High Level Group on Wine) che si era espresso positivamente all’introduzione del prodotto nella regolamentazione del biologico.

Il fosfonato di potassio è una sostanza attiva con proprietà fungicide utilizzata soprattutto in viticoltura convenzionale contro le infezioni di peronospora.

La discussione relativa al possibile uso del prodotto anche in biologico è stata ampia ed approfondita ed ha coinvolto i produttori biologici di diversi Paesi che, in particolare in questi ultimi anni, stanno riscontrando grandi difficoltà produttive soprattutto a causa dei cambiamenti climatici.

Il gruppo di esperti che coadiuva dal punto di vista tecnico la Commissione Europea nella definizione della normativa per il biologico (EGTOP), nell’ultimo report pubblicato, si è nuovamente dichiarato contrario all’ammissibilità dei fosfonati in agricoltura biologica.

Sono diverse le motivazioni alla base di tale scelta: Il sale di fosfonato di potassio utilizzato come prodotto fitosanitario è attualmente prodotto mediante sintesi chimica e quindi non ammissibile in biologico; l’uso del prodotto potrebbe inoltre causare contaminazioni di acido fosfonico, la cui origine sarebbe difficilmente determinabile. Tale fungicida inoltre non è ammesso nelle legislazioni di molti altri paesi terzi (Gran Bretagna, Svizzera, Cina, Giappone e USA) per cui si potrebbero creare difficoltà nel riconoscimento reciproco delle regole per il commercio internazionale.

Coldiretti Bio ha accolto con favore la posizione assunta da EGTOP e si augura che la Commissione accantoni un dossier che rischia di introdurre eccezioni rispetto ai principi di base dell’agricoltura biologica, con il rischio di banalizzare le norme e la distintività propria del marchio del bio, elementi che sono alla base della fiducia dei consumatori.

Molto più urgente è invece la necessità di rinnovare l’autorizzazione dell’uso del rame la cui scadenza è prevista per il prossimo dicembre 2025. Numerosi studi scientifici hanno infatti dimostrato che è possibile lavorare in maniera efficace con dosi molto ridotte di rame e che quindi le problematiche ambientali relative all’uso del prodotto sollevate diversi anni fa, quando il prodotto è stato classificato come “candidato alla sostituzione”, possono trovare adeguate risposte.

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