24 Luglio 2025
TAGLI ALLA PAC: COLDIRETTI NON STARÀ A GUARDARE

Il bacio della bandiera della Coldiretti da parte del segretario generale, Vincenzo Gesmundo, e una promessa solenne  “non tradiremo mai i nostri soci”. E’ questo il simbolo che resterà scolpito dell’assemblea della Coldiretti che si è svolta il 21 luglio scorso a Roma in un momento particolarmente difficile per l’agricoltura, per l’Italia e per l’Europa. Due guerre in corso (una dietro l’angolo) e l’incertezza massima dei mercati.  Per il settore agroalimentare, la forza trainante del Paese, poi non una, ma due spade di Damocle: i dazi e il taglio  dei fondi della Politica agricola comune, storico baluardo non solo per gli agricoltori, ma per tutti i cittadini. Perché non si tratta solo di sostenere un settore produttivo, ma di assicurare cibo che oggi fa rima con pace.

In una parola in gioco non ci sono solo fatturati, ma il futuro della democrazia. E’ stata una giornata dunque particolarmente importante. I vertici della Coldiretti, il presidente Ettore Prandini e il segretario generale hanno aperto un confronto con il vice presidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto,  e con il  ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. L’attacco alla scelta della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è stato durissimo. D’altra parte Coldiretti era già scesa in piazza a Bruxelles e Roma. “Con la proposta al ribasso della Commissione europea guidata dalla presidente Von Der Leyen, – ha affermato il segretario generale –  l’agricoltura italiana ed europea subisce un colpo durissimo: si cancellano decenni di politiche a tutela del cibo sano, dei territori, della dignità dei produttori. A essere sacrificata non è solo una voce di bilancio, ma un intero modello di sviluppo che ha garantito sicurezza alimentare e coesione sociale”. Gesmundo ha attaccato “la logica opaca e tecnocratica con cui la presidente  Von Der Leyen ha ridotto l’agricoltura a mera moneta di scambio ignorando il Parlamento europeo e scavalcando i commissari”.

Ma Coldiretti non ha alcuna intenzione di arrendersi:” Abbiamo due anni davanti a noi per cambiare le cose e posso assicurare che Coldiretti lo farà, senza se e senza ma, restando comunque aperti al confronto”. Prandini ha definito l’assemblea del 21 luglio “sfidante”. Ha  ricordato che ogni risultato è ottenuto grazie a un confronto serrato e nulla può essere dato per scontato. Ha citato il caso del Pnrr “grazie all’interlocuzione con l’allora ministro Fitto siamo riusciti a ottenere 3 miliardi in più  e abbiamo assicurato alle nostre imprese la certezza dei finanziamenti per potenziare le filiere e per gli investimenti per l’agrifotovoltaico. E poi un altro grande tema su cui Coldiretti lavora da sette anni: l’acqua con il suo piano di bacini per assicurare il prezioso elemento che solo dove c’è assicura reddito. Senza acqua – ha spiegato – non si può innovare non si può realizzare un sistema di gestione di dati.  E ha rivendicato, grazie al confronto con il vice presidente della Commissione Ue, Fitto, l’importante risultato di poter utilizzare le risorse del Pnrr per finanziare infrastrutture idriche per l’agricoltura come i bacini con pompaggio  proposti da Coldiretti e Anbi.

Poi il tema caldo dei tagli della prossima programmazione (2028/2034) della Pac con la costituzione di un fondo unico tra politiche agricole e coesione. Un piano europeo che colpirà 770mila imprese agricole italiane e che potrebbe decretarne la fine per il 33%. “Quella della presidente Von der Leyen è una scelta miope e pericolosa – ha detto Prandini  – perché togliere risorse all’agricoltura per finanziare il riarmo mette a rischio la sicurezza alimentare e la pace in Europa. In un contesto segnato da guerre e tensioni globali, servono investimenti sul cibo, non carri armati. Mentre Cina e Stati Uniti investono singolarmente 1.400 miliardi in agricoltura, l’Europa taglia del 20% la Pac, scendendo da 386 a 302 miliardi. È un colpo mortale per un settore che in Italia vale 707 miliardi e dà lavoro a 4 milioni di persone. Non ci rassegniamo: la nostra mobilitazione sarà permanente per difendere l’agricoltura europea dai tecnocrati che vogliono spegnerla. Abbiamo già elaborato proposte per semplificare la vita degli agricoltori e liberarli dal dazio occulto della burocrazia dei tecnocrati di Bruxelles”. Altra questione rilanciata quella dei dazi su cui la linea Coldiretti è di sostenere la trattativa che la Ue sta portando avanti.

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