Semplificazione della Pac e maggiori risorse, stop all'etichettatura Nutriscore, difesa della Dieta mediterranea per la salute dei cittadini, principio di reciprocità nelle importazioni, cibi sintetici. Sono alcuni dei temi affrontati da Coldiretti Puglia, con i quadri dirigenti dell’Organizzazione che hanno incontrato il candidato pugliese alle prossime elezioni europee Michele Picaro di Fratelli d’Italia, Pasquale Di Noia del coordinamento provinciale di Forza Italia e Francesco Paolicelli del coordinamento regionale del PD, mentre il 30 maggio prossimo il confronto vedrà protagonisti i candidati Mario Furore del Movimento 5 Stelle, Francesco Ventola di Fratelli d’Italia e Antonio Decaro del Partito Democratico.
Servono più fondi alla Politica agricola comune per assicurare cibo sano e sicuro a 450 milioni di europei. La pandemia e le guerre hanno dimostrato tutta la fragilitàdell’Unione europea davanti al blocco del commercio mondiale. Non ha senso forzare gli agricoltori a non coltivare quote dei loro terreni, quando poi si è costretti ad importare.
“Serve tornare a investire nella sovranità e nella sicurezza alimentare europea avendo chiaro che la PAC è uno strumento prioritariamente agricolo e non ambientale”, ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, nel sottolineare che “dalla PAC dipende il futuro del cibo europeo e quindi la stabilità, la pace e la democrazia. Serve una completa inversione di rotta rispetto alle politiche ideo-ecologiste portate avanti dall’ex Commissario Timmermans”.
“Per questo deve essere prioritario nei primi mesi della nuova legislatura europea – ha aggiunto il direttore regionale Pietro Piccioni - arrivare ad un nuovo regolamento che introduca l’obbligo di indicazione dell’origine su tutte le confezioni dei cibi e di superare la regola dell’ultima trasformazione nel codice doganale sull’origine dei cibi”.
Politiche surreali, fatte di obiettivi irrealizzabili e scelte che non hanno migliorato la sostenibilità – denuncia Coldiretti Puglia - ma hanno solo creato apprensione e difficoltà alle imprese agricole. I cittadini europei hanno il diritto di conoscere l’origine di tutti gli alimenti che portano a tavola.
Occorre dire basta – insiste Coldiretti Puglia - alla concorrenza sleale dei Paesi terzi ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. Serve un cambio di passo anche sui controlli sui residui negli alimenti importati per difendere la salute dei cittadini. Questo anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione come il Mercosur – conclude Coldiretti - che penalizzerebbero agricoltori e cittadini europei. In Italia nel 2023 ad esempio sono più che raddoppiate, per un totale di ben oltre il miliardo di chili, le importazioni di grano dal Canada trattato in preraccolta con glifosate secondo modalità da noi vietate.
