15 Aprile 2014
ULIVI ABBATTUTI PER CONTRASTARE XYLELLA

Cento ulivi abbattuti: Coldiretti Lecce stempera gli allarmismi ma chiede il massimo rigore, scientifico e tecnico, negli interventi sul territorio per fermare l'epidemia batterica, concertati dagli Uffici fitosanitari regionale e nazionale con l'Unione europea.
 “Siamo d'accordo con gli interventi “chirurgici” per eradicare le piante ormai condannate a morte nei cinque focolai individuati da ricercatori e tecnici – osserva il direttore di Coldiretti Lecce, Giampiero Marotta – ma al contempo siamo pronti a vigilare affinché nessuna azione non necessaria venga intrapresa a danno di una risorsa straordinaria per il Salento come l'olivicoltura, con i suoi 11 milioni di piante”.
“Siamo i primi a non voler distruggere il patrimonio olivicolo, ma non possiamo esimerci dal governarlo – incalza Marotta - Laddove ci sono piante attaccate da fitopatologie, da funghi o batteri aggressivi, come nel caso di “Xylella fastidiosa”, devono essere governate, manutenute, come è da sempre buona prassi dell'agricoltore. Il coltivatore è il principale manutentore del paesaggio: è lui il primo a dover gestire le varie emergenze. Ed in questa di Xylella ci sembra naturale che cento piante ormai colpite a morte dal batterio e possibile causa di diffusione dell'epidemia vengano eradicate, così come è nella natura delle cose che ne vengano subito piantate di nuove, rispettando le cultivar originali. Non vogliamo assolutamente devastare il territorio, questo è lapalissiano. Il nostro obiettivo principale, il nostro impegno come Coldiretti è si quello di migliorare il paesaggio, ma principalmente quello di incrementare il reddito delle imprese”.
“L'olivicoltura è una delle poche colture in controtendenza – aggiunge il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno - Negli ultimi 10 anni nel Salento il patrimonio arboreo è cresciuto di oltre 5mila ettari. La superficie aumenta perché ci sono centinaia e centinaia di olivicoltori che credono e investono capitale proprio, rendendo un servizio ambientale enorme nei confronti della collettività e dei tanti turisti che apprezzano sempre più questo paesaggio unico e meraviglioso, connotato in modo peculiare dagli uliveti. Consci di questa ricchezza e unicità, chiediamo che l'approccio nella gestione dell'emergenza Xylella sia pragmatico e rigoroso, a tutela dell'immenso patrimonio sedimentato nei millenni. Auspichiamo che il monitoraggio prosegua e che sia quanto più puntuale possibile. Da parte nostra posso assicurare che continueremo ad investire nella crescita di questa coltura fondamentale. Di una cosa i salentini devono essere certi - conclude Piccinno - fino che ci saranno gli olivicoltori, l'olivicoltura salentina non potrà morire".

SONDAGGIO

Con l’aumento dei prezzi e i cambiamenti climatici, quale aspetto consideri più importante quando scegli cosa mettere nel piatto?

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi