Il Consorzio Agrario di Lecce sarà guidato per la prima volta da una donna. Maria Teresa Buttazzo è stata eletta presidente nei giorni scorsi dal nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio. In Coldiretti Lecce dal 1974, responsabile degli aiuti comunitari dal 1992 al 2009, responsabile provinciale di "Donne impresa", recentemente responsabile provinciale del progetto “Campagna Amica“ di Coldiretti, imprenditrice agricola, Maria Teresa Buttazzo è una profonda conoscitrice delle esigenze delle aziende agricole, da sempre impegnata ad offrire opportunità a tutte le realtà che intendono procedere alla modernizzazione del settore rurale.
"Il settore agricolo della provincia dei Lecce ha grande necessità di infrastrutturazione materiale ed immateriale - osserva la neoeletta presidente - occorre superare con urgenza la limitatezza di infrastrutture per la quale il mondo agricolo sta pagando pesanti conseguenze ed organizzare il rilancio e l'acquisizione di mezzi tecnici e la mobilitazione di risorse e di conoscenze. In tutto questo il consorzio agrario di Lecce, una delle pochissime strutture consortili rimaste in piedi nel Mezzogiorno, può riposizionarsi rispetto al mercato dei mezzi tecnici e soprattutto può diventare importante piattaforma logistica per la collocazione di quelle produzioni di qualità che le imprese agricole salentine sono riuscite a realizzare negli ultimi anni, attraverso una profonda innovazione organizzativa dei processi produttivi".
Quali sono gli obiettivi immediati che si propone la nuova governance del Consorzio Agrario di Lecce?
"Intanto è assolutamente improcrastinabile ricollocare il Consorzio Agrario all'interno della nuova ristrutturazione che i consorzi agrari di Italia hanno già posto in essere. Circa 60 consorzi, prevalentemente ubicati al Centro Nord, hanno avviato un restyling organizzativo attraverso una serie di progetti di fusione e di integrazione che stanno modificando radicalmente il volto delle strutture: aggregazione dei fatturati di mezzi tecnici e vendita di prodotti agricoli che hanno creato vantaggiose economie di scala per i produttori associati, implementazione di attività di vendita con forte accorciamento della filiera, partecipazione a società di scopo per ogni filiera con eliminazione di tante inefficienze e opacità presenti nei diversi comparti produttivi, come ad esempio il lancio di pasta e olio tutti italiani. Dunque, a fronte di modelli organizzativi così mutati, il Consorzio Agrario di Lecce deve impegnarsi a ridisegnare la propria struttura distributiva sul territorio, aprendo il proprio campo di intervento anche alla cooperazione".
Quali i progetti a medio e lungo termine?
"Il Consorzio Agrario dovrà diventare lo strumento moderno di lettura di nuovi bisogni delle imprese e soprattutto di offerta di nuovi servizi legati alla vendita di mezzi tecnici, concimi, fitofarmaci, trattori, attrezzature, macchine, ed alla vendita di prodotti agricoli. Il Consorzio valuterà anche l'ipotesi dell'apertura di un punto vendita diretto per i consumatori. Provengo da una famiglia agricola e di agenti del Consorzio Agrario e questa mi dà la forza e il convincimento dell'imprescindibile ruolo che il consorzio agrario aveva in passato e dovrà avere in futuro, allargando i confini della propria azione".
31 Maggio 2012
UNA DONNA ALLA GUIDA DEL CONSORZIO AGRARIO