Bene l’approvazione all’unanimità della proposta di legge regionale che prevede forme di sostegno per il settore lattiero – caseario con 2 milioni di euro per gli allevatori e i trasformatori e che passerà la settimana prossima al vaglio del Consiglio regionale. E’ il commento di Coldiretti Puglia per cui gli indennizzi dovranno essere riconosciuti agli allevatori per la mancata produzione e ai trasformatori che ritirano esclusivamente latte pugliese e stanno confermando il prezzo pagato agli allevatori fino a febbraio 2020, senza unilaterali riduzioni di prezzo del latte alla stalla.
“Bisogna intervenire duramente contro i comportamenti speculativi di chi impone prezzi fuori mercato o lucra condizioni di vantaggio nelle produzioni di beni di prima necessità come il latte, fino ad escluderli dai fondi previsti per sostenere il comparto agroalimentare come gli aiuti agli indigenti e da tutti gli interventi regionali che si stanno costruendo in queste ore per sostenere la filiera. Va il nostro plauso a quanti, in questo momento di difficoltà, stanno assicurando i corretti rapporti all’interno della filiera, perché le speculazioni in un momento di criticità come quello attuale a causa dell’emergenza Coronavirus sono da censurare con forza”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Le aziende zootecniche che producono latte sono 1400, con 60.000 vacche da latte in produzione e il prezzo medio al caseificio – aggiunge Coldiretti Puglia - si aggira sui 42 centesimi/litro per una produzione lorda vendibile di comparto pari a 160 milioni di euro.
“Ribadiamo la stringente necessità di conoscere i nomi e i cognomi di chi importa e le destinazioni finali dei 5,7 milioni di litri di latte straniero che ogni giorno attraversano le frontiere e invadono l’Italia e la Puglia con cisterne o cagliate congelate low cost di dubbia qualità in piena emergenza coronavirus, dopo l’istanza di accesso civico ai sensi dell'art. 5, comma 2, del d.lgs. 33/2013 per i prodotti del latte nelle diverse formulazioni commerciali e delle cagliate, per cui il Ministero della Salute ha già dato accesso agli atti alla Regione Puglia”, conclude Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
Occorre evitare che i comportamenti scorretti di pochi compromettano il lavoro della maggioranza degli altri operatori della filiera ai quali va il plauso della Coldiretti.